Ratzinger by Unknown

Ratzinger by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biografie
editore: Rubbettino Editore
pubblicato: 2023-01-11T14:38:40+00:00


9. Il pontificato «suo malgrado»

Si deve a Giuliano Ferrara, dopo l’abdicazione di Joseph Ratzinger, la folgorante descrizione di un Pontefice controvoglia, quasi salito sul Soglio di Pietro suo malgrado.

Parleremo più avanti dell’evento straordinario che sorprese la Chiesa universale e il mondo intero. Per ora limitiamoci a ricordarlo come si manifestò attraverso i mass media e poi, come nei racconti polizieschi, risaliamo all’indietro, fino alle difficili giornate successive alla morte di Giovanni Paolo II.

L’11 febbraio 2013 la vaticanista dell’agenzia di stampa Ansa, Giovanna Chirri ascoltava nella sala stampa della Santa Sede l’intervento del Pontefice al concistoro dedicato ai martiri di Otranto. E fu come sentire un boato in una sala di lettura. Davanti ai cardinali, Benedetto XVI annunciò la decisione di lasciare il pontificato dal 28 febbraio e alle 11:46 il flash dell’Ansa fece il giro del pianeta in pochi secondi con la notizia, senza precedenti nell’era moderna, delle dimissioni del Papa. Prima della conferma ufficiale del Vaticano, i principali mass media mondiali (agenzia Reuters, Cnn, Al Arabiya, France Presse, Telegraph, Bbc, Sky News) rilanciarono la rinuncia al pontificato, un fatto storico mai più accaduto da sei secoli.

Con un pugno di parole latine lette a voce bassissima, con un tono quasi spettrale e di difficile comprensione, comunicò la propria uscita di scena il rigoroso e inflessibile Papa teologo che in otto anni di pontificato non aveva avuto paura di puntare il dito contro la «dittatura del relativismo» e di proporre una fede ragionevole.

Concluse così il suo discorso: «Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la santa Chiesa di Dio». Praticamente, voleva proseguire ciò che aveva fatto per tutta la vita.

Gli acciacchi dell’età e le delusioni subite nel corso degli anni avevano prosciugato le energie del Papa che avvertiva di non sentire più dentro di sé la forza necessaria a fronteggiare nel modo giusto le prove che gli erano davanti nella conduzione sempre più gravosa della Chiesa.

In dialogo con tutti, anche con i non credenti. Preoccupato di difendere i deboli, senza timore di togliere il velo dalla piaga della pedofilia e degli abusi commessi da ecclesiastici.

Il 28 febbraio 2013 il Papa, che tante volte aveva alzato la voce a difesa della vita e della famiglia e contro il peccato interno alla Chiesa che definì durante il viaggio pastorale in Portogallo «la peggior persecuzione», scese dal trono e si ritirò in preghiera a «Mater Ecclesiae», l’ex monastero nel cuore dei Giardini vaticani, sua residenza dal 2 maggio 2013 fino alla morte.

Ma per inquadrare l’epilogo del pontificato occorre focalizzarsi sul suo avvio.

Riannodiamo, dunque, i fili del racconto, per tornare ai giorni che precedettero la fumata bianca.

Nei conciliaboli, tra porporati e nelle riunioni pre-conclave, il nome del prefetto della Congregazione della Dottrina della fede fu una sorta di collante per la maggioranza wojtyliana del Sacro Collegio.

La fazione progressista cercò di contrapporgli la candidatura dell’autorevole e carismatico cardinale gesuita Carlo Maria Martini, le cui possibilità di elezione erano però diminuite dal morbo di Parkinson che già all’epoca minavano la sua salute.



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